E' difficile non sentirsi per un attimo il pianista di Baricco che dalla sua nave vive molteplici vite e visita il mondo negli occhi e tra le emozioni di chi racconta la sua storia d'amore per la scienza e la ricerca.
Così tra le righe di Storie di Cervelli erranti, è facile trovarsi a fantasticare di viaggiare per il mondo. Sentirsi accolti in terra straniera per la volontà di scienza, estranei in terra propria per il bisogno di capire il mondo, di tracciare una rotta per la Nuova Atlantide Bacconiana.
Le storie sembrano viaggiare sul filo di un'unica scenografia, stregoni cattivi e pozioni magiche servono a superare quelli che sono gli ostacoli di una concezione di ricerca che non permette di sviluppare le potenzialità di una soluzione in terra di origine, poi la resurezione che è sempre o quasi targata estero.
Risulta piacevole conoscere storie di nostri conterranei, nella lettura sembrano più vicini, e diventa possibile impersonare l'eroe che più rispecchia le nostre aspettative di giovane studente o di adulto padre.
Così, davanti all'enigma, la sensazione "cervelli erranti lontani", "so far" ma vicini nel dna, come un saggio amico a cui poter chiedere ausilio nel bisogno insperato di un incantesimo, che i nostri stregoni locali ancora cercano di risolvere con tante armi ma senza vere pozioni ...costano troppo!!!!!
Emanuela Serra, presidente Associazione Sindrome di Crisponi
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