mercoledì 8 agosto 2007

Andrea Cortis da Berkeley

Carissimi Andrea e Mauro,
innanzitutto vorrei inviare a voi, a tutti i miei colleghi della Legione Straniera ed ai rimpatriati, un calorosissimo saluto. Sono riuscito finalmente a leggere le nostre venture e sventure nel vostro ottimo libro. I miei più vivi complimenti per un raro e fulgido esempio di chiarezza di analisi e di visione.
Aprofitto del vostro improvvido invito a fruire di questo blog per abusarne infine con una provocazione :)
A "chiosa" della notizia del Corriere dove si riporta che vengono stanziati la bellezza di 350 milioni di euro per le Universita' Italiane piu' virtuose, rilancio una nota dell'Associated Press riportata dal Washington Post del 2 Agosto, 2007:
"Bill Promotes Math, Science Programs", By JIM ABRAMS, The Associated Press, Thursday, August 2, 2007; 11:29 PM
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The bill calls for spending $33.6 billion over the next three years for science, technology, engineering and mathematics research and education programs across four federal agencies.
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che al cambio attuale sono più di 8 miliardi di euro all'anno, e questo solo per rafforzare le materie scientifiche!!! Notare soprattutto la parola EDUCATION. Gli Stati Uniti hanno capito che non possono più contare solamente sull'import di cervelli dall'estero. Non so a quali dati si riferisca Andrea Mameli quando dice che ci sarà una fuga di cervelli da USA ed UK, ma non è difficile immaginare che nazioni come Cina ed India richiameranno presto i loro talenti per provare a guidare le prossime rivoluzioni tecnologiche (bellina la city-car indiana ad "aria compressa" [World's First Air-Powered Car: Zero Emissions by Next Summer].

Ahhhh ma qui negli USA non sono mica scemi, eh no!! saranno magari un pochino lenti a svegliarsi, ma quando prendono una decisione non c'è destra e sinistra, maggioranza o opposizione, veline o Totti che tengano: filano come treni verso la meta che si sono prefissi. Dice niente lo sbarco sulla luna? ... lo stesso succederà per le energie rinnovabili. Puntando tutto sulla educazione scientifica e tecnologica delle nuove generazioni (ivi inclusi i figli degli scienziati stranieri, disincentivando così i rientri), si intende rafforzare la posizione di supremazia tecnologica non solamente civile, ma anche militare ovviamente.
Chi ne soffrirà di qui a qualche decina d'anni saranno le nazioni che non avendo rinnovato la loro classe docente (Italia) non riusciranno a creare nuove generazioni di studenti al passo con la concorrenza autoctona americana. E chi insegnerà a questa nuova generazione di studenti americani? Ovviamente, tanto per chiudere il ciclo del "cornuto e mazziato", noi gli Scienziati di Ventura. Il Prof. Gessa dice giustamente che gli scienziati che scelgono di restare all'estero non sono una perdita se si trasformano nello zio d'America, mantenendo cioè vive importanti collaborazioni. Quello che preoccupa è però chi insegnerà nelle facoltà italiane fra 5 o 10 anni.
È vero che saremo un paese in cui si fa ricerca di alto livello quando riusciremo ad attrarre giovani menti brillanti da nazioni di cui a malapena sapremo pronunciare il nome, (per non diventare rossi se richiesti di indicarli su una mappa). Ma questa opzione non vale per il nostro sistema Italia al momento attuale perché il mercato del lavoro non è flessibile come in USA, UK, Olanda, Germania, etc. In questi paesi è per esempio facile per gli studenti italiani trovare una borsa di studio decente perché i locali hanno le mani troppo prese a fare i soldi appena lauerati.
Dato che la tattica del rientro dei cervelli si è dimostrata populista e velleitaria, e l'opzione di attirare nuove menti dall'estero è impraticabile, secondo me la battaglia per la riconquista di un posto di prima linea nella ricerca e' persa in partenza. Per questo la Sardegna e l'Italia devono cambiare strategia. Bisogna puntare sulla educazione nella scuola dell'obbligo e nella scuola superiore premiando i capaci e penalizzando i nullafacenti. Bisogna instillare una cultura del lavoro duro, della sana competizione, dell'innovazione. Bisogna insegnare seriamente programmazione e lingue straniere già nelle scuole medie inferiori, per filtrare i nuovi analfabeti. Ma mi rendo conto che si tratta di una rivoluzione sociale che non può essere portata avanti fin quando vi saranno vigorose forze reazionarie che spingono alla anestetizzazione delle coscienze. C'è forse qualcuno là in alto nei palazzi che ha bisogno di qualcuno che pensa? che possa vedere le cose in modo diverso? che sia capace di trovare che il risultato della divisione tra 350 milioni di euro e 59 milioni di italiani è di 6 euro a cranio, cioè il prezzo di una cappucino e cornetto, un quotidiano, e un gratta-e-vinci?
Alla tenera età di 38 anni io mi sento già vecchio per fare la rivoluzione, ma c'è qualcuno che vuole provare a spiegare tutto questo ai nostri giovani nella pausa tra una puntata dell'Eredità e un recupero di Coppa Italia?
Un caro saluto dalla California
Andrea Cortis

2 commenti:

Claudio ha detto...

Caro Andrea,

io prendo come parametro un semplice modo di fare. Anni fa c'era un bando per una posizione di full professor a Princeton. Il bando era planetario: rosso, verde, giallo, a pallini, uomo, donna, o whatever, si voleva il piu' bravo, non il piu' amico.
Nell'Italietta della raccomandazione in cui vige solo l'essere amico o parente di qualcuno, talento e merito sono bistrattati ...
Non vado oltre, dato che mi sono gia' fatto il sangue cattivo per anni su questa cosa. Ma il livello medio degli studenti universitari la dice lunga su dove stiamo andando ...

Ma verra' l'ora della vendetta ;-)

- Claudio

Mirae ha detto...

Niente da dire, tutta triste verità...quindi unica soluzione "la fuga" e mi salvo io grande promessa o il si salvi chi può!!!!
ma per chi non ha avuto alternative e deve rimanere??
e per chi vuole rimanere perchè in fondo la vita è un fatto personale fino a pagina dieci ...poi c'è l'impersonale il generale e l'altro...sulle ali di Scienziati di Ventura ho volato alto e lontano nei sogni di studi e di studentessa che per questioni di $$$ e di salute ( sopratutto di salute) non mi sono potuta permettere...
oggi vorrei per la Sardegna un altra possibilità, partendo da altrove, non altrove!!!
che forse proprio voi che siete diventati GRANDI potete portare, qui è tutto sbagliato ... ma quando iniziate ad Aiutarci ad aggiustare il tiro??? da soli non si fanno le rivoluzioni ... ma si può credere nei piccoli passi del cambiamento ...qualcuno potrebbe dire ...che valore ha la scoperta di un ricercatore qui nelle condizioni precarie in cui si trova ??? un cappucino e un cornetto davanti al mare cristallino e calmo della primavera....