Mussi risponde alla petizione
"Il dottorato di ricerca è un punto strategico fondamentale della formazione superiore italiana E il decreto su cui abbiamo lavorato ne dà finalmente una definizione precisa, strutturata, con criteri che puntano alla qualità". Fabio Mussi, ministro dell'Università e della Ricerca, non ha dubbi al riguardo e dopo aver incontrato alcuni rappresentanti dell'Adi, l'associazione dei dottorandi e dei dottori di ricerca italiani ribadisce il suo impegno: a riformare il percorso di formazione e a garantire un giusto riconoscimento economico a tutti i dottori e ricercatori.
"Una delle ragioni della fuga dei cervelli, non l'unica, è proprio l'importo delle borse, tra i più bassi d'Europa - osserva Mussi - Si tratta quindi di aumentare i finanziamenti e portare le borse a livelli europei".
A questo proposito il ministro ricorda che "in Finanziaria sono previsti 20 Milioni di euro all'anno per 3 anni, ma in commissione Bilancio è in corso la discussione per reperire i fondi mancanti previsti dall'emendamento Valditara, approvato al Senato senza copertura adeguata".
Ma accanto al discorso borse di studio c'è quello dei costi, su cui i dottorandi hanno chiesto interventi immediati: "Far lavorare i dottorandi, non dargli un salario e chiedergli di pagare anche le tasse di iscrizione è un'esagerazione. Perciò mi sono impegnato a scrivere una lettera ai rettori per eliminare questo aggravio".
Intanto lo schema di riforma del dottorato di ricerca è valutato in questi giorni dal Consiglio Universitario Nazionale (CUN). Una volta avuto il parere del CUN, il testo passerà all'esame del Consiglio di Stato. L'iter previsto è di circa due o tre mesi, dopodiché la riforma entrerebbe in vigore già dal prossimo anno, con un'applicazione progressiva. Tre i principi fondamentali:
- l'attivazione dei dottorati solo in stretto coordinamento con lo svolgimento di attività di ricerca documentate e di alto livello;
- l'istituzione dei dottorati solo entro vere e proprie scuole di dottorato, a livello di Ateneo o inter-Ateneo;
- la rigorosa attività di accreditamento e valutazione delle scuole a livello nazionale, e di valutazione dei singoli corsi di dottorato, affidata all'ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca).
"Sarà impegnativo per le Università perché dovranno innovare strutture e i progetti, per alcune ci saranno tempi più lunghi ma è un processo necessario" nota il ministro. Si dovrebbe aprire dunque un nuovo corso per la formazione italiana, fatto di valorizzazione da parte delle imprese e di maggiori riconoscimenti, a cominciare dal punteggio attribuito al titolo di dottore di ricerca nei concorsi pubblici, "su questo sto preparando un decreto con il ministro Nicolais", dichiara Mussi. Dottorandi e ricercatori italiani ci sperano e aspettano solo che questo nuovo corso cominci.
Tullia Fabiani, La Repubblica, 23 novembre 2007
Nessun commento:
Posta un commento