Qui in Italia e in Sardegna non funziona niente, un disastro, niente soldi, niente meritocrazia, bisognerebbe che fosse come in America, o almeno come in Inghilterra: tutto vero, queste lamentele sacrosante nascono dal desiderio di migliorare, riconosce i propri limiti chi ha grandi orizzonti. Ma come andare oltre il lamento? Si può migliorare la situazione? Ho appena comprato e letto il libro e mi ha fatto piacere che le vicende personali siano inquadrate in una cornice positiva: è lo spirito giusto, siamo disposti a prendere qualche legnata in testa pur di cambiare il mondo, magari un pochino alla volta, non sta mica scritto sulle pietre dei nuraghi che dobbiamo restare arretrati.
Complimenti agli autori per l'opera di diffusione, di sparpargliamento delle storie e idee. Si parla di meritocrazia, ma mentre riconoscere i propri meriti è sempre facile, la vera misura sta nel rispetto e nell'ammirazione per i meriti altrui: il fatto di riconoscere che ci siano ragazzi le cui carriere meritano di essere raccontate e romanzate è un importante contributo a diffondere l'apprezzamento per la cultura scientifica e un incoraggiamento per chi decide ora del suo futuro.
Michele Saba, PhD (Dipartimento di Fisica, Università di Cagliari)
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